Gli effetti del Covid e della guerra in Ucraina si fanno sentire, tanto da ribaltare dal 2018 gli accordi presi tra Stati Uniti e Regno Unito che oggi tornano ad essere partner commerciali.

Parliamo in effetti di ben 500.000 t/anno di acciaio, 900 t/anno di alluminio grezzo, 11.400 t/anno di semilavorati di alluminio e 9.300 t/anno di fogli di alluminio che potranno ora entrare negli Stati Uniti senza dazi.

Un’accortezza in più è stata l’introduzione di controlli più serrati per le produzioni provenienti dalla Cina ; infatti qualsiasi metallo prodotto nel Regno Unito da una società collegata alla Cina sarà sottoposto a revisione e richiederà una “attestazione”.

il direttore generale di UK Steel Gareth Stace ha affermato

“Da oggi i produttori di acciaio del Regno Unito potranno nuovamente vendere acciaio ai consumatori americani senza dazi, offrendo loro un vantaggio competitivo fondamentale rispetto ai concorrenti globali e consentendo loro di recuperare la quota di mercato persa negli anni da quando sono state imposte le tariffe”.

Il Regno Unito dal canto suo ha posto fine alle sue “misure di riequilibrio” su un’ampia varietà di prodotti statunitensi, incluso il whisky, rendendo i prodotti statunitensi più economici da importare e abbassando i costi per i consumatori e le imprese del Regno Unito.

Alcuni dati rendono meglio l’idea, parliamo infatti di 281.606 tonnellate di acciaio dal Regno Unito nel 2018 e 231.104 tonnellate nel 2019, inclusi carbonio, leghe e prodotti inossidabili, secondo i dati del Dipartimento del Commercio. Le importazioni dal Regno Unito sono aumentate a 272.079 tonnellate nel 2021.

E ancora, nel 2021 gli Stati Uniti hanno importato dal Regno Unito 127,5 tonnellate di alluminio greggio, 4.862 tonnellate di semilavorati piatti e 9.314 tonnellate di fogli di alluminio.

 

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