Ci siamo lasciati con qualche incognita settimana scorsa, dovuta alle decisioni della Fed e alle prossime elezioni.

Vediamo alcuni dati di BoFA Global Research che hanno mostrato circa 62,1 miliardi di dollari di afflussi in contanti nell’ultima settimana, i maggiori afflussi dal crollo del COVID-19 all’inizio del 2020, il che segna un pessimismo che ha prevalso tra molti partecipanti al mercato.

Diciamo che gli investitori stanno ora scontando un picco di circa il 5,1% per il tasso sui fed funds il prossimo anno, rispetto alle aspettative di poco meno del 5% prima dell’ultimo incontro della Fed. La banca centrale ha alzato i tassi al 3,75% quest’anno.

“Se otteniamo una lettura dell’inflazione più bassa, potresti ottenere un rally di sollievo sulla base di quei dati”, ha affermato Emily Roland, co-chief investment strategist di John Hancock Investment Management. In tal caso, prosegue Roland, che tuttavia i mercati saranno più concentrati su una maggiore probabilità di una recessione.

Secondo Wells Fargo il tasso terminale della Fed scenderà di 12 punti base o più se l’IPC arriva a un guadagno mensile inferiore allo 0,4%. Gli analisti intervistati da Reuters prevedono un aumento mensile dello 0,5%.

C’è chi sostiene che le forze disinflazionistiche stanno prendendo forza, questo è quanto ha scritto venerdì Sarah House, economista senior dell’azienda Wells Fargo.

Certo è che nel contempo preoccupa una vittoria dei Democratici alle elezioni di medio termine dell’8 novembre, che determinerebbe il controllo del Congresso, alimentando il timore per una maggiore spesa fiscale e inflazione.

È anche vero che i repubblicani sono stati in testa nei sondaggi e nei mercati delle scommesse, per questo motivo molti analisti ritengono che il probabile risultato sarà un governo diviso. Lo stesso Spenser Lerner, gestore di portafoglio di Harbor Capital non nasconde le proprie perplessità al riguardo “Se i Democratici dovessero mantenere il pieno controllo del Congresso, è più probabile che le spese fiscali aumentino e ciò sarebbe altamente problematico in questo ambiente inflazionistico”.

In un governo diviso c’è chi come Kei Sasaki, consulente di portafoglio senior di Northern Trust, ritiene che i titoli energetici e finanziari si comporteranno bene, affermando che i risultati di medio termine daranno maggiore visibilità e contribuiranno ad aumentare la fiducia degli investitori.

Resta sintonizzato e ti aspettiamo giovedì mattina in compagnia dei nostri analisti!